Chi non vorrebbe quintali (tonnellate!) di traffico organico verso il proprio sito web? E’ una fonte importantissima, che garantisce risultati a medio-lungo, anche lunghissimo, termine.
In Italia (ma non solo) la stragrande maggioranza del traffico organico proviene da Google. E’ per questo motivo che, soprattutto (ma non solo) nella fase di startup di un progetto, è fondamentale riuscire a far indicizzare velocemente il proprio sito dal motore di ricerca per antonomasia.
Sì, perché sebbene sia vero che gli spider-bot di Google sono piuttosto abili a scovare autonomamente nuovi siti o pagine, quest’attività potrebbe durare alcune settimane. Tempo prezioso, che potete risparmiare mettendo in pratica i seguenti consigli.
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Perché è necessario far indicizzare il proprio sito da Google?
Risposta semplice: se non siete indicizzati, non apparite tra i risultati delle ricerche!
Nota a margine: non basta essere indicizzati una volta, il vostro obiettivo è essere re-indicizzati ogni volta che il vostro sito cambia (nuove pagine, contenuti aggiornati, post rimossi, ecc…).
Più frequentemente avviene l’indicizzazione di Google, migliori saranno i risultati delle ricerche.
Come potete verificare questo dato? Utilizzando la Google Search Console (cliccate qui per registrarvi) e andando nella sezione Scansione -> Statistiche di Scansione.
Il primo grafico, quello blu, vi mostra la frequenza con cui Google scansiona il vostro sito. Come potete vedere, Condimedia ha centinaia di pagine scansionate quotidianamente.
Vediamo di arrivarci anche per voi, passo dopo passo. Ne ho contati sedici, per la precisione, e ve li descrivo qui a seguire.
1. Il mio sito viene già indicizzato?
Non è un’ipotesi così peregrina, soprattutto se il sito non è nuovo di zecca.
Sapete già come verificarlo? Basta andare su Google e digitare la query site:www.nomedominio.com. Se siete già indicizzati, dovreste ricevere una serie di pagine di risultati, in proporzione a quante sono le pagine nell’indice.
Se il vostro sito è già indicizzato siete un passo avanti, ma tenete presente che avete ancora molti margini di miglioramento.
2. Installare Google Analytics e la Search Console
Google Analytics e Google Search Console (ex Webmaster Tools) sono due strumenti fondamentali per monitorare e misurare il vostro livello d’indicizzazione e di traffico organico.
Per registrarvi a Google Analytics basta andare qui con un account Google, e poi selezionare l’opzione “Crea nuovo account”.
Inserite la URL del vostro sito Web, e vi verrà assegnato un codice UA. A quel punto dovrete inserire il Javascript per il tracciamento su tutte le pagine del vostro sito web. Questa operazione, una volta onerosa, a tutt’oggi è molto più semplice grazie all’utilizzo di vari plugin per i CMS (WordPress, su tutti).
Una volta che avete settato Google Analytics, è tempo della Search Console. Loggatevi con il vostro solito account Google, poi selezionate il pulsante rosso “Aggiungi una Proprietà”.
Una volta inserita la URL, dovete verificare la proprietà, ovvero dimostrare che siete i proprietari/gestori del sito web.
Per fare ciò, avete a disposizione tre strade:
- Caricamento di un file HTML sulla domain root del vostro hosting
- Aggiunta di un meta tag alla homepage del sito
- Attraverso il provider del nome dominio
- Utilizzando Google Analytics
- Utilizzando Google Tag Manager
Per esperienza, Google Analytics è il metodo più semplice e veloce.
A questo punto dovete aggiungere entrambe le versioni della vostra url, ovvero “miodominio.com” e “www.miodominio.com”, per poi impostare quella preferita.
Per fare ciò, cliccate sul simbolo dell’ingranaggio, in alto a destra nella dashboard della Console, e scegliete “Impostazioni sito”.
3. Organizza una strategia di Content Marketing
Creare e pubblicare nuovi contenuti con frequenza costante è un aiuto sicuro per una rapida e reattiva indicizzazione da parte di Google.
Avere un blog nel vostro sito, per esempio, vi aiuterà moltissimo, ma anche schedulare una serie di guest post su altri siti. La Link Building è una pratica molto efficace per “ricordare” a Google di passare a darvi una nuova occhiata.
4. Inizia a gestire un blog
Lo ribadiamo ancora: un blog è un tipo di contenuto che i motori di ricerca come Google sono più propensi a indicizzare velocemente, rispetto alle pagine statiche.
Non siate timidi, e ricordatevi che il blogging è adatto per qualsiasi tipo di business.
5. Usa i link interni
Mi sembra ovvio, no? I link interni aiutano gli utenti ad esplorare il tuo sito, per questo è importante ben strutturare la navigazione.
E non dimenticatevi di ottimizzare le URL: in questo schema ci sono tre esempi molto chiarificatori.
6. Promuovi la condivisione social dei tuoi contenuti
Avere dei contenuti virali non è buono solo per coltivare ed aumentare la vostra reach social, ma anche per fornire al vostro profilo di backlink un’altra serie di possibili fonti utili per sollecitare gli spider a scansionare il vostro sito web.
7. Aggiungi una sitemap
Una sitemap è in pratica una lista (in formato XML) di tutte le pagine residenti sul tuo sito. La sua funzione principale è di far sapere ai motori di ricerca quando qualcosa è cambiato – o una nuova pagina web, o cambiamenti su una pagina specifica – e quanto spesso il motore di ricerca dovrebbe controllare le modifiche. Sebbene le sitemap non abbiano un ruolo sul ranking, pesano sicuramente sulla velocità d’indicizzazione e su un tasso di scansione più efficiente.
Esistono numerosi tool che automatizzano la creazione di una sitemap, per esempio (su WordPress) Google XML Sitemaps.
8. Aggiungi una sitemap su Search Console
È fondamentale garantire che la tua Sitemap sia aggiornata su Google Search Console. Mi piace entrare una volta ogni due settimane, o almeno mensilmente, e aggiornarla.
Nella sezione Scansione clicca su Sitemap. Qui puoi verificare (la correttezza di) una Sitemap, oppure inviarla e basta.
Nei giorni successivi, a questo stesso percorso, Google vi informerà se la sitemap è stata analizzata, l’ultima data di aggiornamento e quante pagine e immagini sono state indicizzate.
9. Crea canali social
Questo punto è un rafforzamento di quanto già indicato nel punto 6. Hai i profili dei social media impostati per il tuo nuovo sito o blog? Se no, questo è il momento.
10. Usa robots.txt
All’interno di ogni spazio hosting, localizzato nella domain root (quel percorso che viene chiamato public_html o public_www, per intenderci), esiste un file denominato robots.txt.
A cosa serve? In sostanza, robots.txt è un file che fornisce istruzioni rigorose ai motori di ricerca su quali pagine possono essere scansionate e indicizzate e su quali pagine evitare.
Quando gli spider di ricerca trovano questo file su un nuovo dominio, leggono le istruzioni prima di fare qualsiasi altra cosa. Se non trovano un file robots.txt, i robot di ricerca presumono che tu desideri che ogni pagina venga scansionata e indicizzata.
Questo, in sostanziale disaccordo con gli scopi del post, non è sempre vero.
Il formato del robots.txt (che può essere editato con Notepad oppure, se usate WordPress, direttamente da plugin come Yoast SEO) è molto semplice:
- La prima riga di solito identifica uno user agent, che di solito è il nome del bot di ricerca, ad esempio Googlebot o Bingbot. È inoltre possibile utilizzare un asterisco (*) per identificare, con un carattere jolly, tutti i robot
- Subito dopo c’è una serie di stringhe con comandi di Disallow e Allow, che suggeriscono quindi ai bot dei motori di ricerca cosa evitare di scansionare (“Disallow”) e cosa scansionare e indicizzare (“Allow”)
Ad ogni modo, è fondamentale essere molto cauti quando si revisiona il file robots.txt, perché è facile commettere un errore se non si sa cosa si sta facendo, col rischio di oscurare parte o tutto il vostro sito web dall’indicizzazione.
11. Indicizza il tuo sito usando altri motori di ricerca
Ci sono poi metodi più “diretti” per indicare ad un motore di ricerca di prendere in considerazione e scansionare il tuo sito web.
Uno di questi è la sottomissione manuale della URL. Per esempio, con Google, puoi usare questa funzione contenuta nella Search Console.
Per inviare il tuo sito a Bing, utilizza questo link, che viene inviato simultaneamente anche a Yahoo.
12. Condividi i tuoi contenuti sugli aggregatori
Gli aggregatori di contenuti sono siti Web che si comportano come un motore di ricerca per i contenuti inviati dagli utenti.
Ciò significa che le persone inviano i loro contenuti a questi siti, quindi i visitatori possono cercare e trovare post realizzati da persone di tutto il mondo. Sono enormi reti di contenuti ricercabili.
Esempi noti sono StumbleUpon, Reddit e Medium.
Inviare i tuoi contenuti sugli aggregatori è una grande fonte di link e nuova esposizione, proprio come i social media, e vi consente di essere indicizzati praticamente real-time dai motori di ricerca.
13. Condividi la URL del tuo sito ovunque
Un altro modo semplice per ottenere collegamenti al tuo nuovo sito o blog è tramite i tuoi aggiornamenti social.
Naturalmente, questi link saranno nofollow, ma contano comunque per scopi di indicizzazione, poiché sappiamo che Google e Bing monitorano costantemente i segnali sociali dalle pagine web.
14. Imposta un feed RSS
Cos’è l’RSS?
RSS è un feed automatico del contenuto del tuo sito web che viene aggiornato quando pubblichi un nuovo post sul blog.
E come influenza l’indicizzazione e la scansione?
RSS in genere aiuta ad aumentare i lettori e il tasso di conversione, ma può anche aiutare a far sì che le pagine vengano indicizzate. Viene definito Really Simple Syndication o Rich Site Summary ed è utile sia per gli utenti che per i proprietari di siti.
Quando si considera la creazione di un feed RSS, ci sono un paio di buone pratiche da seguire:
- Decidete se mostrare contenuti o estratti completi. Se scrivete contenuti lunghi (oltre 2000 parole), è molto probabile che vogliate includere solo gli estratti nel tuo feed RSS.
- Assicuratevi che il feed includa immagini, altrimenti gli abbonati potrebbero perdersi infografiche o altri elementi grafici necessari per comprendere il post.
DA LEGGERE: Come si usa Feedly.
15. Sottometti il sito alle directory
Probabilmente già sapete che l’invio della URL del vostro sito alle directory può aiutarlo a “essere trovato” dai nuovi potenziali utenti.
Ma può anche aiutare la velocità di scansione e l’indicizzazione avvengono più rapidamente – se ci si muove nel modo giusto.
A partire dal 2012 Google ha dato una bella sfoltita al mondo delle directory, penalizzando quelle poco autorevoli e produttrici di spam.
Cercate dunque di essere molto selettivi.
16. Tieni sotto controllo gli errori di scansione
